28 agosto 2008

Foto delle vacanze tutte da ritoccare

Gli apocalittici come me potrebbero parlare di "manipolazione della memoria".
Mi immagino la scena. Sono al mare, in costume. Mi fotografano. A casa riguardo le foto delle vacanze. Inorridisco. Non mi piace la mia linea. Spinta dallo sconforto apro photoshop (o fireworks, che essendo più leggero magari non m'impianta il portatile) e inizio a ritoccare fianchi, glutei e rotolini selvaggi. E perché no, magari inizio a giocare con lo sfumino e con i filtri, per rendere iper-omogenea la mia abbronzatura (e visto il candore della mia pelle, già siamo in piena fantascienza). Ma non mi fermo. Prendo il volto di Monica Bellucci e lo schiaffo sul mio. Magari stiro verticalmente il tutto per sembrare una modella alta 1.90 per 50 chili di peso.
Già me la rido per le crisi di pianto che mi verranno tra 15 anni quando, guardando le foto dell'estate 2008, dirò: "ero così bella allora...".
Bah.
Roma, 27 ago. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Avvocati, insegnanti e casalinghe come i vip di cinema e tv: fra gli italiani dilaga la passione per il fotoritocco. Al rientro dalle vacanze, infatti, tutto è lecito, pur di sfoggiare un fisico al top nelle foto scattate al mare o in montagna. Così sempre più spesso chi non ha superato la prova costume ricorre ai ritocchi virtuali, 'aggiustando' le proprie foto su internet o rivolgendosi ai grafici e agli esperti, al momento di sviluppare l'album delle vacanze.

"Una moda che arriva dal mondo del cinema e della pubblicità: ogni immagine pubblicata sulle riviste patinate è infatti ottimizzata", confessa all'ADNKRONOS SALUTE Pasquale Bizzarri, art director di un'agenzia pubblicitaria, la Spot a porter Srl di Milano. "Non esistono, infatti, modelle perfette - assicura Bizzarri - E se al momento di una campagna pubblicitaria il lavoro di truccatrici e parrucchieri fa già molto, dopo lo scatto le foto passano sempre sulle nostre scrivanie". Qui i maghi del bisturi virtuale, lente d'ingrandimento alla mano, vanno a caccia delle imperfezioni. "La pelle deve essere di seta, zampe di gallina e occhiaie vengono cancellate, un seno un po' troppo cadente viene alzato e la cellulite sparisce in un colpo di mouse. Anche il colore degli occhi, a volte, viene modificato - confessa l'esperto - per abbinarsi, magari a quello dell'abito o di un bikini". E a subire il rito del ritocco non sono solo le donne: anche uomini, animali e oggetti vengono "ottimizzati, per apparire al meglio. Certo, un intervento professionale consente risultati da rivista. Ma i ritocchi fai-da-te sono assolutamente semplici, grazie a software appositi come Photoshop". Non solo, "esistono siti che eseguono i ritocchi a richiesta sulle foto", aggiunge Giulio Basoccu, chirurgo estetico e docente all'Università La Sapienza di Roma. Un 'maestro' di ritocchi reali che non boccia la passione per il bisturi virtuale.

"Sì, è vero - dice lo specialista - so di alcune persone che sono ricorse al ritocco per apparire al meglio nelle foto delle vacanze. Magari per cancellare qualche chilo di troppo, una pancetta che sbuca dal costume, o per 'rinfrescare' il volto. E direi che è meglio un ritocco virtuale ben fatto, di uno reale non riuscito". Il chirurgo, che tante volte si è scagliato contro la chirurgia eccessiva che ha prodotto un pullulare di seni smisurati e labbra a canotto, guarda con un sorriso a questa nuova passione degli italiani. "Chi non ce l'ha fatta ad arrivare sul tavolo operatorio, o per un problema economico, o per paura - spiega - si accontenta di un ritocco virtuale per apparire più in forma senza troppi problemi. E poi se il risultato non convince, è facile tornare indietro senza danni". Anzi, "anche alcuni colleghi ricorrono a questo sistema per mostrare ai pazienti l'effetto di un intervento, prima di eseguirlo".

Secondo Basoccu la mania per il fotoritocco "si collega al fenomeno della chirurgia di primavera: in questa stagione, infatti, i nostri studi sono presi d'assalto da chi vuole arrivare al meglio alla prova costume". Ebbene, quanti non sono soddisfatti della propria immagine 'senza veli', al ritorno dalle vacanze chiedono aiuto a Photoshop e affini. "Vogliamo tutti apparire al meglio, un po' come nelle foto del matrimonio. Dunque viva il ritocco virtuale - dice lo specialista - perché è un fenomeno divertente e che non fa danni".

Di parere opposto, invece, la psicoterapeuta Paola Vinciguerra, presidente dell'Eurodap (Associazione europea disturbi attacchi di panico). "La fotoritoccomania è un segnale del dilagare della preoccupazione per l'immagine. Insomma, sempre più spesso sei quello che appari, e non è più la sostanza ad avere importanza", dice la Vinciguerra, molto critica su questo fenomeno. "Nel dilemma tra avere o essere sembra proprio che la risposta degli italiani sia sempre più spesso improntata all'obiettivo di ottenere comunque un riconoscimento dagli altri, pur se fittizio", spiega l'esperta che collabora con la Facoltà di Neurologia dell'Università La Sapienza di Roma. "Dall'accumulare capi firmati, alla smania di imitare starlette e divi tv, tutto sembra finalizzato a costruire un'immagine di sé accattivante, anche se lontana dalla realtà".

Meglio trascurati e naturali, nelle foto, che perfetti grazie al bisturi virtuale? "Curare il proprio aspetto è positivo, segno di rispetto e amore per se stessi. Ma il bisogno di mostrarsi agli altri senza difetti, di ostentare un sé diverso e sempre migliore, denuncia il fatto che in realtà non ci amiamo e non ci piaciamo", dice la Vinciguerra. Insomma, ricorrere ad artifici per celare rughe, chili di troppo o cellulite e mostrare foto invidiabili a colleghi e amici è un segno di insicurezza. "Un atteggiamento che indica come l'ansia e l'attenzione per l'immagine stiano dilagando. Mentre dovremmo imparare ad accettare e amare noi stessi per quello che siamo davvero".

Tutta insicurezza dicono gli esperti. Oppure è più semplicemente un desiderio di suscitare l'ammirazione, se non proprio l'invidia, del prossimo? Desiderio d'integrazione o smania di potere? Bisognerebbe valutare caso per caso. Sono stata tentata parecchie volte di modificare delle vecchie foto in cui fatico a riconoscermi. Però l'ho sempre evitato. Basta non guardarle, se non quando c'è un motivo valido per farlo. Ad esempio per ridere di quel vecchio taglio di capelli che ti sei pentita di aver fatto appena finita la messa in piega...

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