22 gennaio 2009

La vittoria di Europa7, l'ennesima beffa per gli italiani

La notizia è passata quasi sotto silenzio, ma alle spalle c'è una battaglia legale e di diritti decennale, culminata con l'ennesima beffa (ma dopo le due Alitalie non c'è neppure da farci troppo caso) per gli italiani che - loro malgrado - sono ancora una volta costretti a finanziare i lauti guadagni di alcuni privati con le loro imposte.
Brevissimo riassunto della questione (visto che sembra ignorata dal mondo intero). Protagonisti: Europa7 e Rete4.
Attori in gioco: i politici, gli spettatori, l'Ue.
Trama: Europa7 ha la licenza nazionale per trasmettere i suoi programmi in tutto il Paese, ma non lo può fare perché le frequenze risultano occupate da Rete4. Il principe azzurro sul cavallo bianco è a farsi un giro, e dopo 10 anni Europa7 riceve degli spiccioli a titolo di risarcimento. Nel silenzio più totale dei mass media.

E dove sta la beffa per gli italiani, vi domanderete? Sappiate che dopo 10 anni di frequenze occupate da Rete4 - una tv privata, anche se appartiene al presidente del Consiglio - e dopo 10 anni di introiti a suo favore, ora lo Stato dovrà pagare 1 milione a Europa7. E ci è andata pure bene: il risarcimento richiesto era pari al triplo della somma ricevuta.
A pagare il milione e 41mila euro sara' il ministero dello Sviluppo Economico - spiega Apcom - che ha ereditato le competenze del dicastero delle Comunicazioni, ma il sottosegretario Paolo Romani ha espresso soddisfazione per la decisione della magistratura amministrativa: "Il Consiglio di Stato ha messo la parola fine alla vicenda".

Non credo che durante l'attuale legislatura qualcuno si rivarrà su Rete4. E del resto è colpa dei Governi che si sono succeduti in questi anni e che non hanno mai voluto risolvere la questione (ovviamente a destra, ma anche a sinistra, che hanno dato tutti i tempi e modi agli avversari politici di ricambiare le carte in tavola).
Peccato che le colpe degli amministratori e dei politici ricadano sempre sui cittadini. Più che le colpe, le spese...
Sul Mattino.it è stato riportato un interessante riassunto della vicenda, che permette di capire le responsabilità dei vari Governi (purtroppo mancano i palleggi pre-gasparri, davvero interessanti da approfondire. Comunque basta fare una ricerca in internet per scovare tutto lo scibile sull'argomento).
LUGLIO '99 - Europa 7 ottiene dallo Stato la concessione per varare una tv nazionale, ma non le frequenze necessarie a trasmettere: è l'inizio di una lunga battaglia legale per l'emittente di Francesco Di Stefano. Retequattro, munita allora di un'autorizzazione provvisoria, continua a trasmettere.
NOVEMBRE 2002 - La Corte Costituzionale impone il rispetto del termine del dicembre 2003.
DICEMBRE 2003 - Dopo il rinvio della legge Gasparri alle Camere da parte del Presidente della Repubblica, con cosiddetto decreto "salvareti", il governo Berlusconi evita il trasloco di Retequattro su satellite e lo stop alla pubblicità su Raitre. Sempre nel 2003, Europa 7 presenta un ricorso al Tar del Lazio per ottenere che ministero e Autorità le assegnino le frequenze. Respinto dal tribunale amministrativo, quel ricorso finirà al Consiglio di Stato.
APRILE 2004 - Viene definitivamente approvata la legge Gasparri. L'articolo 25 ingloba il testo del dl salvareti e di fatto allunga la vita a Retequattro, affidando l'apertura del mercato tv e l'aumento del pluralismo al passaggio al digitale terrestre (fissato al 31 dicembre 2006, termine poi slittato prima a fine 2008 e poi a fine 2012).
LUGLIO 2005 - Il Consiglio di Stato sospende l'esame del ricorso di Europa 7 e chiama in causa il tribunale del Lussemburgo.
LUGLIO 2006 - La Commissione europea apre una procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia perchè favorisce gli attuali operatori analogici, Rai e Mediaset, nel passaggio al digitale.
OTTOBRE 2006 - Il governo Prodi vara il ddl di riassetto del sistema tv, che porta la firma del ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni. Tentando di rispondere ai rilievi dell'Europa, il provvedimento punta ad aprire il mercato intervenendo sulla concentrazione delle risorse pubblicitarie e delle frequenze (è previsto il passaggio anticipato di una rete Rai e una Mediaset sulla nuova tecnologia).
LUGLIO 2007 - L'Europa dà ancora due mesi di tempo all'Italia per modificare la Gasparri, chiedendo di fatto un'accelerazione della legge. L'ultimatum Ue scade il 20 settembre e a nulla vale la richiesta di Gentiloni di una proroga dei termini. Approvato a dicembre dalle commissioni Trasporti e Cultura della Camera, il ddl Gentiloni sarebbe dovuto approdare in Aula agli inizi del 2008.
GENNAIO 2008: Arriva la sentenza della Corte di Giustizia europea sul caso Europa 7 che, interpellata dallo stesso Consiglio di Stato, impegnato a decidere sul caso, afferma che il sistema televisivo in Italia non è conforme alla normativa europea che impone criteri obiettivi, trasparenti e non discriminatori nell'assegnazione delle frequenze.
MAGGIO 2008: I giudici di Palazzo Spada chiedono al ministero dello sviluppo economico di pronunciarsi nuovamente sulla richiesta dell'emittente di ottenere frequenze, tenendo conto della sentenza della corte di Giustizia di Strasburgo emessa il 31 gennaio 2008.
15 OTTOBRE 2008: Il ministero dello sviluppo economico individua alcune frequenze assegnabili alla tv di Francesco di Stefano.
11 DICEMBRE 2008: Il ministero assegna la frequenza a Europa7.
21 GENNAIO 2009: La sesta sezione del consiglio di Stato stabilisce che Europa 7 dovrà ottenere un risarcimento dallo Stato di poco più di un milione di euro.

Ho apprezzato enormemente l'articolo pubblicato sul Tgcom, che riporto integralmente (tanto è molto breve)
Frequenze tv: risarcita Europa7
Un mln di euro da Consiglio di Stato

Il Consiglio di Stato ha assegnato all'emittente televisiva Europa7 un risarcimento di un milione di euro. La battaglia giudiziaria di Europa7 era iniziata nel '99, in seguito alla mancata assegnazione delle frequenze in analogico dopo che si era aggiudicata una licenza nazionale per l'emittenza tv. La richiesta presentata dalla società era di 3,5 milioni di euro senza l'assegnazione di frequenze e di 2,1 milioni con le frequenze.

Era difficile parlare dell'argomento senza spiegare la questione di Rete4, eppure loro ci sono riusciti con grande nonchalance. Se questa è la libera informazione che regala questo Paese... Poi è ovvio che si cerchi in tutti i modi di mettere dei bavagli a blog e forum. Non sia mai che la gente inizi davvero a capire come vanno le cose...

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