11 luglio 2009

Quando il peperoncino diventa un'arma...

Ero abituata agli spray al peperoncino per bloccare gli aggressori. Quindi non mi dovrebbero stupire più di tanto le armi "spice". E invece mi sono sorpresa immaginando i poliziotti indiani con in pugno delle bombe a mano al peperoncino.
Su Asia Times Online compare questa curiosa notizia dal titolo "Indian defense spices things up".
Traducendo in velocità:
I peperoncini rossi piccanti potrebbero presto essere assegnati alla Difesa indiana. Gli scienziati della Difesa stanno infatti lavorando sull'utilizzo del più piccante chili del mondo nelle bombe a mano per utilizzarlo in operazioni anti insurrezionali o nel controllo delle ribellioni.
A differenza della controparte riempita con l'esplosivo, le granate al peperoncino non sono letali ma funzionano come gas lacrimogeno. Fa bruciare gli occhi e in alcuni casi può portare la vittima a stati d'incoscienza.

Tranquilli, non avete un arsenale nel ripiano delle spezie. Il peperoncino che la Difesa indiana sta pensando di utilizzare, chiamato bhut jolokia, non è il comune peperoncino utilizzato a scopi alimentari. Rispetto a quello è ben 100 volte più pungente e speziato. "When you bite into a bhut jolokia - spiega l'Asian Times -, it bites back at you". Direi che è un'immagine abbastanza vivida per capire l'esplosione fisica generata da questo tipo di peperoncino.

Forse non tutti sanno che il peperoncino ha una propria scala di misura. Per sapere quanto "piccante" o "pungente" sia un peperoncino ci si deve rifare alla scala Scoville Heat Units (SHUs), che misura la concentrazione di capsaicina (ovvero la sostanza in grado di irritare le mucose).
Un piatto non piccante ha SHUs pari a 0. Un normale peperoncino ha SHUs pari a 5.000.
Siete curiosi di sapere il valore raggiunto dal bhut jolokia? 1.001.304 SHUs. Per me che non reggo un peperoncino calabrese, è una cifra che fa accapponare la pelle. Comprensibile quindi che la considerino un'arma non convenzionale...

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